Web reputation e cultura del dato personale

La tutela della propria reputazione online (la web reputation), così come della propria privacy ...


La tutela della propria reputazione online (la web reputation), così come della propria privacy e dei propri dati personale sul web è oggi più che mai argomento attuale, interessante e trasversale.

Per Web Reputation si intende la percezione di una persona o di una azienda formatasi dall’insieme delle notizie e dei contenuti presenti nella rete. E’ l’insieme delle informazioni ed opinioni positive, negative o neutrali espresse attraverso blog, forum, siti web, social networks, etc. ed esprime un parametro o asset prioritario della e per la propria azienda o persona fisica.

Avere una buona web reputation è ormai una condizione necessaria per avviare, mantenere, sviluppare relazioni personali, professionali e sociali che sul web e dal web trovano nutrimento.

Il rischio di lesione della web reputation è esacerbato da fenomeni comunicativi perniciosi e subdoli come le “fake news” o gli “ecochambers”.

Delle prime molto si è detto e scritto. Basta qui ricordare che il fenomeno ha assunto una dimensione tale da indurre le istituzioni europee - sia il Consiglio d’Europa che la Commissione Europea - ad occuparsene.

Gli “Ecochambers” sono un fenomeno caratteristico della tecnologia del web, e in particolare dei social network, per il quale ci vengono mostrati messaggi, notizie e commenti verso i quali abbiamo già in precedenza mostrato interesse, a discapito di tutto il resto. Si tratta di un fenomeno basato sull’uso di particolari algoritmi e sulla profilazione degli utenti, sfruttato da politici, istituzioni ed organizzazioni al fine di far circolare i propri messaggi, veri o falsi che siano.

Il fenomeno si amplifica quando la cerchia di amici e conoscenti dell’utente condivide idee e pensieri simili, così amplificando una visione univoca ed acritica su un determinato argomento, con la perdita di visione su punti di vista differenti.

Va da sè che grazie a questi fenomeni una notizia che danneggia la nostra reputazione - vera o falsa che sia - avrà una diffusione imprevedibile e certamente potenzialmente virale.

Mai come oggi, dunque, la nostra reputazione è a rischio sul web, ma noi per primi dobbiamo difenderla, facendo attenzione a ciò che pubblichiamo e a ciò che condividiamo sul web, magari limitando le autorizzazioni date all’utilizzo dei nostri dati.

Ma non basta. Occorre conoscere e utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per prevenire e contrastare la pubblicazione e condivisione sul web dei nostri dati, delle nostre foto, dei nostri contatti, senza la nostra autorizzazione.

Come ben sappiamo da poche settimane è entrato in vigore il Regolamento Europeo per la protezione dei dati personali, che rispetto al trattamento dei dati sul web ha delle regole più stringenti del passato. E’ difficile dire se questo regolamento sarà utile a contrastare fenomeni come fake news ed echochambers, ma certo è un segnale.

E’ fondamentale che chi utilizza la rete comprenda che mantenere il web libero non significa escludere la tutela dei diritti delle persone e che si comincia, seppure con tempi inevitabilmente più lenti di quelli dell’evoluzione della tecnologia, ad individuare delle regole pensate per la rete.

Nell’attesa è fondamentale diffondere la cultura della gestione dei propri dati personali sul web, educando le persone alla consapevolezza, alla tutela e al monitoraggio della rete.

Simona Petrozzi

Caterina Flick